MONIQUE RICCARDI-CUBITT
POETA, STORICA D'ARTE, AUTRICE, CONFERENZIERA
CHI SONO ?
Sono francese d'origine, britannica da matrimonio, romana di adozione. Scrivo e tengo delle conferenze in francese, inglese e italiano. Sono una storica d'arte e autrice britannica, sono stata la direttrice di un corso preparatorio alla storia dell'arte alla Sothebys e fondatrice del Riccardi Institute of Art a London. Ho pubblicato un libro di referenza sull'ebanisteria a Londra, New York, Parigi e Milano, e numerosi articoli sulle arti decorative in dizionari e riviste.
Ho viaggiato molto in Medio Oriente, in Libano e in Arabia Saudita, e tenuto una conferenza al museo dell'Universita Americana a Beirut e al MuseoNazionale di Riyad.
Tengo conferenze in musei, università e associazioni culturali, e organizzo mostre sull'arte e su sogetti napoleonici con l'appoggio della Fondation Napoléon. Scrivo poesie, per le quali ho ricevuto premi, e saggi su argomenti di politica attuale in Francia in Europa e al Levanto.
Esempi del mio lavoro si trovano nei seguenti siti:
https://www.linkedin.com/in/monique-riccardi-cubitt-27834682/
http://www.oxfordartonline.com/groveart/view/10.1093/gao/9781884446054.001.0001/oao-9781884446054-e-7000029314
http://www.britishartjournal.co.uk
https://blogs.mediapart.fr/monique-riccardi-cubitt
http://www.conservatives-paris.org/our-blog
1. FRANCIA. INFANZIA & ADOLESCENZA
Sono nata nella casa del mio nonno paterno, l'Hermitage al Chemin du Paradis, a La Chaussée Saint-Victor, vicino a Blois, dove ho trascorso l'infanzia ; mio nonno era un orticoltore e apicoltore, acquarellista e umanista.
La Loira è l'ultimo fiume
selvaggio d'Europa.
A Blois la Loira scorre con
maestà reale sotto il ponte
Jacques-Gabriel, 1717-24.
Dall'età di sette all'età di quidinci anni ho vissuto nella Sologne, la regione del Grand Meaulnes, il libro di Alain Fournier, e di Raboliot, il volume di Maurice Genevoix. Ho abitato nella tenuta di Rivaulde a Salbris, dove sono stata educata alla scuola della Providence dalle Suore di Saint Paul di Chartres, prima di diventare allieva al Collegio di Sainte-Marie a Blois. Aubigny-sur-Nère, a 30 km di Salbris, è stata la citta della dinastia scozzese Stuart dal 1423. Fu data dal re francese Carlo VII a John Stewart di Darnley in ringraziamento del suo aiuto nella Guerra dei cent'anni secondo la Auld Alliance tra la Francia e la Scozia. Aubigny è rimasta scozzese fin al 1743, alla scomparsa di Louise di Kérouaille, duchessa di Portsmouth e di Aubigny, l'amante di Carlo II Stuart e l'agente segreta di Luigi XIV.
Il castello di Rivaulde, Salbris
costruito nel 1897 dall'
architetto Ernest Sanson per il
politico e industriale Henri
Schneider, al posto d'un
casino di caccia del settecento.
Foto Liliane Codant, 2010
2. EDUCAZIONE
Collegio Sainte-Marie a Blois, Baccellierato in Filosofia
Mlle Mercier e Mme Daniélou nel giardino di
Sainte-Marie a Neuilly, 1947. Mlle Mercier fu la mia
professoressa di filosofia, era una pedagoga
eccezionale, la mia guida e mentore intellettuale. Il
suo insegnamento si fondava sui principi di Mme
Daniélou, fondatrice della Communità di Saint
François-Xavier, 1911, e dei Collegi di Sainte-
Marie, 1913:Vedere la forza creativa d'una persona
e seguirla
Vedere anche il disegno di Dio per lei e
sostenerlo. Mlle Mercier aveva previsto la mia carriera di storica nel senso di un
impegno di vita : Dovunque Lei viva, qualsiasi Lei faccia, ogni volta che ci sarà
ingiustizia nel mondo, si farà sentire. l'educazione al collegio di Sainte-Marie
segue lo spirito universale gesuita come il metodo di Maria Montessori : Il
ragazzo è il padre dell'uomo, e di Rudolf Steiner : A scuola non è questione di
ricevere una preparazione finita, ma di prepararsi a riceverla dalla vita. Il mio
amore per l'Inghilterra fu risvegliato dalla lettura del David Copperfield di
Dickens e dal volume di Sir Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville. Al collegio di
Sainte-Marie sono stata incantata dallo studio della Tempesta di Shakespeare,
dalla sua poesiae magia, dal suo esoterismo. A questo punto capii che sarei
divenuta anglofila per participare alla modernità.
Università di Tours, Facoltà di Lettere ((Anglistica)
Convento di Mayfield Holy Child of Jesus : The Cambridge Diploma of
Proficiency in English
Dopo essere stata l'assistente di Suora Claudia Dalgish per un anno alla scuola Montessori di Holy Child Jesus a Neuilly, l'amicizia con questa persona solare, di un carisma eccezionale, mi condusse al Convento del Holy Child Jesus a Mayfield, nel Sussex. Lì finii i miei studi di lingua inglese come assistente e insegnante di francese. Il trecentesco Old Palace è il vecchio palazzo dell'arcivescovo di Canterbury. Fu ristrutturato dall'architetto E.W. Pugin dal 1863 al 1866 per Cornelia Connelly, unamericana convertita al cattolicesimo, fondatrice della Società del Holy Child Jesus d'ispirazione gesuita intorno al 1846. Sulla sua tomba nella capella dell' Old Palace a Mayfield si legge l'epitaffio: l'amore è senza misura. Non teme nessuno sforzo. Trovi la sua pace solo in Dio. Questa iscrizione potrebbe anche descrivere il mio percorso di vita.
3. INGHILTERRA & MEDIO ORIENTE
Di ritorno a Parigi trovai un lavoro come receptionist bilingue nella banca americana, Morgan Guaranty Trust, per pagare i miei studi all' École du Louvre. Ma tornavo spesso in Inghilterra, dove avevo amici che vivevano a Stockbridge, Hampshire, nella White House, la villa di campagna di Lily Langtry, the Jersey lily, l'amante del re Edward VII.
Stockbridge, Hampshire, sul fiume Test, uno dei fiumi dal fondo di gesso tra i
più famosi in Inghilterra per la pesca della trota
La famiglia di Jennifer Donaldson aveva vissuto a Beirut e la sua amicizia segnò l'inizio dell'influenza diretta del Medio Oriente sulla mia vita. La magia incantevole dell'Oriente mi aveva già colpita da bambina quando lessi il poema epico di Torquato Tasso La Gerusalemme liberata ; avevo trovato nella biblioteca del nonno questo volume antico illustrato da incisioni. Più tardi, all'École du Louvre studiai l'arte e la cultura dell'antico Oriente: dell'Assiria, della Mesopotamia, dell'Egitto, poi l'arte classica greca e romana. l'Egitto colpì il mio cuore grazie all'insegnamento stimolante della famosa archeologa Christiane Desroches-Noblecourt. A Londra incontrai poi un amico di Jennifer Donaldson, Bob Alexander, un grande avvocato e Consigliere della Regina, membro attivo del Partito Conservatore e che ottenne il titolo di Barone Alexander of Weedon durante il governoThatcher. Bob mi offri il volume The Prophet di Khalil Gibran, regalatogli da Jennifer. La spiritualità luminosa di Gibran e il suo talento d'artista mi affascinarono : egli aveva studiato pittura a Parigi dove, tra gli altri, dipinse i ritratti di Rodin e di Jung.
Dopo due anni a Parigi mi mancavano l'Inghilterra e i miei amici, e tornai a Londra, dove cercai lavoro. Fu così che incontrai Michael Cubitt, il mio futuro marito. Dal primo momento il Medio Oriente è stato la pietra angolare della nostra armonia e simbiosi, in particolare l'Egitto e il Libano, dove egli aveva vissuto. Importante anche è stata la nostra medesima esperienza di vita nel rifiuto doloroso delle nostre famiglie, e così anche la nostra spiritualità, lo studio dell'esoterismo, l'amore per la poesia, la storia, la natura, e un affine senso dell'umorismo. Iniziammo un dialogo continuo in un armonia perfetta di cuore, d'anima e di spirito.
La casa dove incontrai mio marito e
vissi durante tutta la mia vita
londinese, si trova a Warwick Square a
Pimlico e fu costruita nel 1840 da
Thomas Cubitt maestro costruttore.
Egli era un grande amico della Regina
Victoria e del Principe Albert. A
Londra sviluppò il quartiere di
Bloomsbury, così come quelli di
Belgravia e Pimlico per il Duca di
Westminster. Non andò mai in Grecia,
né in Italia, ma la sua opera si ispira
dall'architettura classica. La Regina
Victoria lo chiamava affettuosamente
il nostro Cubitt, per lei ha restaurato
Buckingham Palace e costruito
Osbourne House, una villa di stile
italiano sull' isola di Wight, dove ella
morì nel 1901.
Il ramo della famiglia di
mio marito discende da Lewis Cubitt,
giovane fratello e socio di Thomas.
Lewis Cubitt divenne un famoso
ingegnere civile, che tra le altre cose
ha costruito la stazione di Kings
Cross a Londra nel 1854, e l'albergo
che le sta accanto, il Great Northern Hotel.
Dopo il nostro matrimonio mio marito riassunse il nome e titolo italiano abbandonato da suo padre durante la Seconda Guerra Mondiale. Suo nonno, Thomas Cubitt, si era convertito al cattolicesimo a Oxford, sotto l'influenza del Cardinal Newman. Egli sposò una contessa italiana, Fede Riccardi , figlia unica di una lunga e prestigiosa dinastia: suo padre, il Conte Adolfo Riccardi, nato a Firenze, fu l'aide de camp di tre re d'Italia. Al fine di assicurarne la continuità, Thomas Cubitt prese il nome e il titolo nel 1904, grazie al decreto reale di Vittorio Emanuele III, re d'Italia, riconosciuto ufficialmente da Edoardo VII d'Inghilterra nel 1907.
Eden Hall, Edenbridge, Kent, c. 1914 la casa di famiglia di Michael
Riccardi-Cubitt
Mio marito, Conte Riccardi-Cubitt, fu educato nel collegio benedettino di Ampleforth. Egli divenne Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. Fu il più giovane ufficiale britannico dall'inizio della seconda guerra mondiale, durante la quale fu a servizio del celebre reggimento del Rifle Brigade, anche denominato Green Jackets, famoso per la sua bravura a Waterloo. Egli partecipò alle battaglie nel deserto d'Egitto prima di essere fatto prigioniero nel 1943 sull'isola di Leros in Grecia. Fu incarcerato nel campo di Brunswick, OFLAG 79, e liberato dall'esercito americano nel 1945, nel giorno di San Giorgio. Le sue prestazioni nel servizio segreto Militare lo portarono al Middle East Centre of Arabic Studies, MECAS, dove studiò la lingua e la cultura arabe a Gerusalemme guidato dal suo mentore, Sir Bertram Thomas. Continuando a lavorare per i Servici d'Informazione britannici, MI6, egli divenne aide de camp di Sir Desmond Morton in Egitto. Dopo aver lasciato l'esercito, mio marito fu impiegato nelle campo delle relazioni pubbliche e di communicazione per l'Irak Petroleum Company, IPC, poi chiamata British Petroleum, BP, a Londra, Roma e Beirut. Ai tempi del nostro incontro, egli viveva a Londra dove aveva aperto un ufficio di consulenze e pubbliche relazioni tra Londra e il Medio Oriente, rappresentando, tra gli altri paesi, anche la Tunisia.
Nel suo volume di poesia, Wonderland, pubblicato a Beirut il suo carissimo amico, mentore e padre spirituale, Sir Harry Luke, ex ambasciatore in Palestine and nel Sud Pacifica, governatore di Fiji, scrisse un introduzione. Il primo poema The Great Pan is dead si riferisca all'annuncio del Plutarco della scomparsa dei oracoli e del mondo antico.
La stemma Riccardi-Cubitt con il
motto Cubitt :
Felix qui Prudens
Io lo seguii assiduamente nel suo lavoro nei numerosi viaggi in Medio Oriente, soprattuto in Egitto, ma anche a Mascate, nel Sultanato di Oman, e nell'Emirato del Quatar. Dopo la sua morte, visitai il Libano e l'Arabia Saudita dove tenni una conferenza al museo dell'Università Americana a Beirut e al MuseoNazionale di Riyad sull'influenza islamica nelle arti occidentali.
Con il suicidio di mio marito dopo una lunga malatia depressiva, cronica e ereditaria, irruppe nella mia vita un cambiamento decisivo, poiché decisi di assumere la sua eredità spirituale e di seguire fedelmente i suoi ideali, nella morte come nella vita. Iniziai così una ricerca spirituale che mi portò a rintracciare il cammino dell'amato, una figura di padre e mentore, in unassenza che allo stesso tempo è anche presenza. Ho provato inoltre a realizzare il suo sogno, abbandonato quando lasciò iI Libano, di essere un ponte tra l'Oriente e l'Occidente, e di unire questi due poli nella mia vita, come l'Atlantico e il Mediterraneo.
Il mio amore per il Medi o Oriente mi portò spesso in Egitto dove tenni delle conferenze sulle crociere sul Nilo, il secondo fiume, dopo la Loira, che sento scorrere nel mio sangue. l'Egitto è per me, come l'Italia, una terra benedetta, e gli Egiziani mi hanno sempre fatto l'onore di considerarmi come una di loro, una Circassa. Me lo confermò un amico libico a Roma, Dr. Fouad Mustafi Kabazzi, d'una antica famiglia circassa. Egli era un mago e un poeta, un mistico erudi to, aveva tradotto il Corano in italiano ed era ambasciatore presso la Santa Sede. Durante il mio matrimonio abitai spesso al Cairo, nel palazzo di Garden City della Signora Sabet. Era una donna d'origine mamelucca, cugina del re Farouk, vedova di un ambasciatore egiziano a Londra e madre di un amico di mio marito. La Signora Sabet era una persona eccezionale, di grande cultura e profonda spiritualità. Tra di noi si svilupparono forti legami di affetto e di stima reciproci che durarono fino alla sua scomparsa. Ella mi iniziò alla bellezza, alla poesia e alla sofisticatezza della vita orientale.
Mio marito mi presenta a David Pathenot, dei Servizi Segreti Britannici MI6, a
Palace House, Beaulieu, Hampshire, la tenuta di suo cugino, Edward Montagu of
Beaulieu, durante la festa di compleanno per i 90 anni di sua madre, Pearl
Pleydell-Bouverie, il 7 luglio 1985
4. STORICA d'ARTE & CONFERENZIERA
A Londra avevo continuato i miei studi di storia dell'arte all'Università di Londra. Quando la malattia depressiva di mio marito si ripresentò dopo anni di tregua, decisi di divenire una professionista nel mondo dell'arte.
Ritratto di Teresia Khan, Lady Shirley, di
Sir Anthony Van Dyck, 1622, rappresentata
nella sua origine circassa e in costume
nazionale. Ella sposò Sir Robert Shirley,
ambasciatore inglese dello Shah di Persia a
Roma (Coll. National Trust, Petworth
House, West Sussex). La sua discendente,
Maria Shirley, scultrice e storica d'arte
al Birbeck College a Londra, fu mia docente all'Università di Londra Extra-Mural
Department, dove mi diplomai. Ella divenne poi il mio tutor nel corso di laurea in
storia dell'arte, BA Hons. Art History al Courtauld Institute di Londra, che
frequentai come studente independente, poiché dovetti assumere la malattia di
mio marito a livello morale e finanziario. Maria Shirley fu una grande amica e un
mentore, condivise con me tutto il suo entusiasmo, tutta la sua erudizione e
intenso amore per l'arte classica greco-romana. Assomigliava alla sua antenata
in modo sorprendente e mi indicò questo ritratto di Van Dyck di Lady Shirley, così
come quello di suo marito in costume persiano, nella collezione del Earl of
Egremont.
Foto Petworth ©National Trust Images/Derrick E. Witty.
Diploma in Art History of the Extra-Mural Department, Università di
Londra
Diploma of The Study Centre for the Fine and Decorative Arts,
Londra, (The V&A Course)
BA Hons. (Art History), The Courtauld Institute, Università di Londra
Con la mia esperienza pedagogica divenni presto docente di storia dell'arte, in particolare delle arti decorative francesi. Tenni conferenze sui mobili francesi al Study Centre, la mia alma mater, al Victoria & Albert Museum (V&A), alla Wallace Collection, e istruii, tra gli altri, i futuri esperti e banditori d'asta dell' Incorporated Society of Auctioneers and Valuers all'Università di Southampton.
Sothebys. Viaggio di studio, Roma, 1985.
Foto Linda Cook
Poco tempo dopo divenni la direttrice di un corso preparatorio alla storia dell'arte, lo Styles in Art course, alla Sothebys. Dopo tre annia prii il mio istituto, il Riccardi Institute of Art, per studenti internazionali, in particolare per le donne medioorientali. Nacquero così legamidi amicizia, sostenuti dalla mia ammirazione per la loro spiritualità, generosità, e dal fascino per la loro bellezza ed eleganza. Esse mi sono state di grande conforto dopo la morte di mio marito, e mi invitarono in Libano e in Arabia Saudita.
5. ITALIA & MARIO PRAZ
Si concluse così una fase della mia vita. Ero anche direttore della società di mio marito, e dopo aver sistemato i suoi affari scrissi un libro di referenza sull'ebanisteria. A questo punto dovetti lasciare la mia casa di Londra, di cui non potevo più assumere le spese senza altri sacrifici personali. Sentii che, da questo momento in poi, dovevo dedicarmi ai miei talenti d'artista, di scrittrice, di poeta, talenti che le circostanze della mia vita e la malattia di mio marito non mi avevano permesso di esercitare prima di allora. d'ora in poi avrei cambiato vita e avrei espresso la mia creatività, traendo sostegno e ispirazione da ciò che mi circondava.
L'influenza dell'Italia nella valle della Loira si riflette nello stile di vita, nella letteratura, nell'arte e nell'architettura, ma anche nella gastronomia. Ciò che scoprii in occasione della mia prima visita a Firenze, mi ricordava Blois. Da adolescente scoprii l'influenza dell'antica Roma in Francia durante un viaggio culturale in Provenza, la provincia amata dagli antichi Romani. La luminosità del cielo, i monumenti classici , le case bianche o dal colore di terracotta con le tegole rosse, mi parlavano al cuore come un lontano ricordo. Da quel momento in poi capii che, un giorno, l'Italia sarebbe stata importante per me come l'Inghilterra.
Mio marito si senteva soprattutto romano di Roma. Egli mi fece scoprire i tesori della Città Eterna dove aveva vissuto da giovane in un a palazzo di Via Giulia. Dopo anni capii che il sua appartamento era vicino a Palazzo Ricci, dove aveva vissuto Mario Praz, l'uomo la cui opera e la cui collezione aprirono per me tutte le porte di Roma grazie al mio lavoro.
Alcuni mesi prima della scomparsa di mio marito, un suo lontano cugino italiano, Giorgio Garbasso, ci aveva contatti e invitati a stare con lui e con sua moglie Luciana, nella loro tenuta in Veneto e a Porto Ercole. Incontrammo così i loro parenti milanesi, Alberto e Fulvia Carnaroli. Fulvia apparteneva all'antica famiglia Resta Pallavicino. Negli anni 30 suo padre aveva sviluppato, con la famiglia Agnelli, la regione di Grosseto in Maremma, e costruito una villa sulla laguna di di Capalbio. Fulvia Fulvia divenne una mia carissima amica. A Londra, dove aveva un appartamento, seguì le mie conferenze, e passai delle vacanze molto felici con lei e la sua famiglia a Capalbio.
Il Palazzo Medici Lante della Rovere,
in Piazza dei Caprettari, 70 a Roma,
fu costruito sul sito delle antiche
terme di Agrippa (1 sec.a.C,) nel
1516, da Alfonsina Orsini, moglie di
Piero dei Medici. Suo cognato,
Giovanni dei Medici, divenuto Papa Leone X, lo ereditò dopo. Caterina dei Medici vi
abitò prima di divenire la regina di
Francia nel 1533. Ludovico Lante
comprò il palazzo nel 1558. Fu
progettato dagli architetti toscani
Giovanni da Sangallo e Nanni di
Baccio Bigio. Le colonne recuperate
dal Colosseo adornano, insieme agli
stemmi delle antiche famiglie che ne
furono proprietarie, uno dei più bei
cortili del Rinascimento italiano. Lì
riaprii il Riccardi Institute of Art e,
nei saloni affrescati su temi religiosi e
mitolologici dal cinquecento al
settecento, tenni delle conferenze.
In vacanza a Capalbio visitammo spesso siti archeologici etruschi : Orvieto, Volterra, Vulci, Cerveteri, Tarquinia. La forza tellurica di questa terra di fuoco aveva il potere di rinnovare la mia energia creativa e di stimolare la mia immaginazione poetica. Quando lasciai Londra vissi a Firenze per alcuni mesi per migliorare il mio italiano, poi decisi di trasferirmi a Roma. In quella capitale più cosmopolita avrei trovato maggiori opportunità di lavoro. In passato avevo già contribuito alla rivista d'arte di un amico e collega londinese, Alistair Hicks, Antiques Magazine, e ad Antique Interiors International. Adesso divenni la sua corrispondente a Roma, ed egli mi commissionò un articolo sul Museo Praz, che aveva aperto da poco. Nacque così un nuovo progetto, una nuova ricerca, una relazione artistica e intellettuale in simbiosi con un personnagio eccezionale. Mario Praz (1896-1982) era un esteta, un famoso anglofilo, saggista e collezionista del periodo impero, e amico del collezionista francese Paul Marmottan. Per me Praz, grazie alla sua opera e alla sua Collezione, è divenuto un mentore e una guida intellettuale. A Roma il suo nome apriva tutte le porte. Lo studio della sua opera mi ha riportata al Warburg Institute dell'Università di Londra, dove anni prima Maria Shirley aveva voluto mandarmi a studiare con Frances Yates, ma sfortunamente le mie circostanze non l'aveva permesso.
Il rittatro di Mario Praz nel salone di Palazzo Ricci in via Giulia, 1963. Acquarello
di Sergio di Francesco, Museo Praz.
Foto Massimo Listri
6. PUBBLICAZIONI PRINCIPALI & LAVORO IN PROGRESSO
- 1982 JUST OFF THE AUTOROUTE, Una guida della Francia per il viaggiatore inglese, Cadogan Books
- 1992 THE ART OF THE CABINET, Thames and Hudson, London/New York
- 1993 UN ART EUROPEEN. LE CABINET DE LA RENAISSANCE A L'EPOQUE MODERNE,
Les Éditions de L'Amateur, Paris, MOBILI DI COLLEZIONE, TIPI E STUDIOLI
NEI SECOLI, Garzanti, Milan
-
1996 THE GROVE DICTIONARY OF ART, Macmillan,London/NewYork,
17 articoli sugli stili e ornamenti delle arti decorative francesi,
rivisti e ampliati, 2016, Oxford University Press.
Grove art on line http://www.oxfordartonline.com/groveart/view/10.1093/gao/9781884446054.001.0001/oao-9781884446054-e-7000029314 - 1999 MARIO PRAZ, ANGLOPHILE AND AESTHETE (1896-1982), The British Art Journal,Vol.1, N.1. http://www.britishartjournal.co.uk
- 2000 THE DUKE OF BUCKINGHAM'S CABINET D'AMATEUR C.1628; AN AESTHETIC,
RELIGIOUS AND POLITICAL STATEMENT, (con un attribuzione a Van Dyck), The British Art Journal, VOL.1 N.2
http://www.britishartjournal.co.uk - 2010 GennaioA 17TH CENTURY PARISIAN PALACE IN PERIL. THE HÔTEL LAMBERT IN PARIS, 1640-44, Il primo capolavora di Louis le Vau prima di Vaux-le-Vicomte e di Versailles, adesso la proprietà della famiglia Reale Al-Thani di Qatar, Country Life Magazine, http://www.countrylife.co.uks
- 2014 Giugno EXILED IN DEATH, I monumenti funerari di James II Stuart a Parigi, Country Life Magazine
- 2015 Giugno, MALMAISON AN EARTLY PARADISE, La casa di campagna dell’Imperatice Josefina, Country Life Magazine
- 2018 Coordinatrice del convegno Mario Praz et le goût européen, un evento nel Année Européenne du Patrimoine Culturel 2018 dallo Ministère de la Culture, all' ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA, Parigi: https://openagenda.com/annee-europeenne-du-patrimoine-culturel-2018/events/symposium-mario-praz
- 2019 Art & PR Adviser di Rarefare, MANIFATTURA MILANESE, www.manifatturamilanese.it, una ditta a Milano creata per riproporre in chiave
contemporanea l'affascinante universo di cabinets, ispirato dal mio libro THE ART OF THE CABINET, Thames &
Hudson, London/New York 1992, Le cabinet un art européen, Édition de l'Amateur, Paris, 1993, Bibliothèque
Nationale de France : BNF GALLICA
https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb123927189
- 2021
LE PEINTRE GEORGES MOREAU DE TOURS (1848-1901) ET SA FAMILLE ENTRE PARIS ET BOIS-LE-ROI, Fontainebleau Revue d'Histoire de la ville et de sa région n°19, avril 2021, Société d'histoire de Fontainebleau et de sa région http://www.revue-histoire-fontainebleau.fr.
A seguito di questa ricerca originale della vita e dell’opera del artista Georges Moreau de Tours, il suo quadro Ptolémée au tombeau d’Alexandre realizzato per il Concours du Prix de Rome in 1878, nella collezione della Mairie di Bois-le-Roi, é stato incluso nella lista dei Monumenti Storici dal Ministero di Cultura, il 13 aprile 2021.
Fondatrice e Présidente dell’ Association des Amis de Georges Moreau de Tours in Bois-le-Roi https://amisdemoreaudetours.com/
Hervé LE DANTEC è Vicepresidente, suo nonno, Yves-Gérard Le Dantec, era l’esperto di Baudelaire della casa editrice Gallimard. Lo zio di Yves-Gérard, Félix Le Dantec, era un biologo collaboratore di Pasteur e un filosofo delle scienze, contributore alla Revue Blanche, la rivista letteraria alla quale i più famosi artisti e intellettuali dell’epoca collaboravano. Nel 1903 è stato dipinto da Théo Van Rysselberghe nel quadro La lettura di Émile Verhaeren, seduto a sinistra del poeta. Tra altri nel gruppo ci sono Maurice Maeterlinck, Premio Nobel nel 1911, il critico d’arte Félix Fénéon, e André Gide, lo scrittore amico del pittore, Premio Nobel nel 1947. -
2022
Febbraio UT PICTURA POESIS, una monografia dell’artista contemporeano Clément Denis, edizione bilingue, francese/inglese, Éditions Lord Byron, Paris https://editions-lord-byron.fr/pages/editions-lord-byron
Novembre BOIS-LE-ROI, VILLAGE D’ART. LES ARTISTE DE LA BOHÈME DANS LA COLLECTION DE LA MAIRIE, Fontainebleau Revue d’Histoire de la ville et de sa région, N. 22 http://www.revue-histoire-fontainebleau.fr
LAVORI IN CORSO d'OPERA
- Mario Praz : una biografia e un film documentario
- Una mostra sul mito napoleonico nelle collezioni britanniche in collaborazione scientifica con Peter Hicks direttore degli affari internazionali della Fondation Napoléon : http://fondationnapoleon.org/organisation/lequipe/
- La storia della dinastia Stuart in Francia e in Italia, vedi EXILED
IN DEATH, un articolo su James II, Country Life, 25 giugno 2014
http://www.countrylife.co.uk
ADESIONI
- Membro del Chartered Institute of Journalists, Londra
http://cioj.co.uk - Membro della Société des Gens de Lettres de France, Parigi
https://membres.sgdl.org/Account/Biographie.aspx - MEDIAPART https://blogs.mediapart.fr/monique-riccardi-cubitt/blog
7. POESIA, MUSICA & DANZA
Nella valle della Loira Nella valle della Loira il raffinamento della lingua, la cortesia innata, uno spirito sottile e l'amore del sapere, hanno origini molto antiche. Alla fine del sesto secolo il santo vescovo Gregorio di Tours scrisse La Historia Francorum (Storia dei franchi). Nell' ottavo secolo Alcuino di York, l'erudito monaco inglese, amico di Carlo Magno, portò la rinascita carolingia a Tours. Nel trecento, Valentina Visconti, Duchessa di Milano, madre del poeta Charles d'Orléans, introdusse l'eleganza e la sofisticatezza del Rinascimento italiano alla sua corte umanista nel castello di Blois. Al suo ritorno da Londra, dove era stato detenuto alla Torre come ostagio dopo la sconfita francese a Azincourt, suo figlio visse a Blois. La sua corte umanista divenne famosa per le gare di raffinata poesia cortese vinte dal poeta François Villon (Muoio di sete accanto alla fontana ). Qui visitai Talcy e mi sedetti sul bordo della fonte dove Ronsard, Principe dei poeti e poeta dei principi, corteggiò la bella Cassandra Salviati. I poeti francesi della Pléiade emularono il dolce stil novo italiano nell'uso del vernacolo celebrato da Joachim du Bellay nella sua Défense et illustration de la langue française. I castelli e le ville di tufo bianco sulla Loira uniscono le conoscenze tecniche medievali all'eleganza italiana. Leonardo da Vinci visse e morì ad Amboise, contribuì alla costruzione del castello di caccia di Chambord, e disegnò la capitale ideale di Romorantin per il suo amico, re Francesco I. Blois fu una città reale per tre secoli : due regine de Medici, Caterina e Maria, vissero nel castello dove Gaston d'Orléans, il fratello di Luigi XIV, con sua figlia, La Grande Mademoiselle, costruì una nuova ala nel seicento.
Nessun altro luogo al mondo possiede tanti castelli, ville e leggiadri palazzi, tanti scrittori e poeti come la valle della Loira. François Rabelais, l'umanista erudito innamorato di Roma, nacque vicino a Chinon, il matematico e filosofo René Descartes a La Haye-Descartes, il poeta Alfred de Vigny a Loches nella valletta dell'Indre. La regione fu celebrata da Balzac, che spesso risiedeva dalla sua casa di Tours al castello di Saché. Charles Perrault scrisse La bella addormentata nel bosco nel castello di Ussé. Il poeta mistico e visionario, Charles Péguy, nacque a Orléans. Il filosofo metafisico, orientalista ed erudito di esoterismo, René Guénon, venne al mondo a Blois, visse e morì al Cairo. Nella vicina Sologne, Le Grand Meaulnes di Alain Fournier visse a Nançay, il Raboliot di Maurice Genevoix a Brinon-sur Sauldre, e George Sand celebrò l'incanto oscuro e magico del Berry a Nohant, in compania di Chopin e di Delacroix.
Io sono la figlia di questa terra benedetta dagli antichi dei. I miei antenati viticoltori hanno amato e curato questa terra da generazioni nel Giardino della Francia. Il suo cielo luminoso, il clima mite, i paesaggi armoniosi, la piacevole maniera di vivere, quella dolcezza di vita, forniscono unispirazione alla creatività umana. Io sono l'erede delle tradizioni industriose di queste donne e uomini ispirati. l'eleganza della parola, le maniere cortesi e l'universalità umanistica sono per me innati. Benché sia divenuta anglofila e abbia a lungo abbandonato la scrittura della poesia in francese, sono tornata alle mie radici dopo la catartica lettura, a Londra, della Recherche du temps perdu di Proust, e del volume Voleurs de feu di Dominique de Villepin. Questo processo creativo ed emotivo sprigionato dalla mia madrelingua mi riportò in la Francia nel 2007.
Nella mia vita la musica, come la danza, è sempre stata essenziale. Il poeta è un ballerino, danza sull'armonia divina delle sfere :Ho steso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo Rimbaud, Les Illuminations. Nel mio essere si libera e si rivela lo spirito di unantica ninfa greca che danza all'origine dei tempi.
Canto e ballo Carmen, l'amour
est enfant de Bohème, agosto 2016.
Foto Marie-Lise Babu
Cantare e ballare sono per me la manifestazione fondamentale della sacralità,
come è scritto in un antico testo sanscrito nel culto di Shiva Nataraja, Signore
della Danza : Adorare Dio nella danza esaudisce ogni ispirazione, apre la via della
salvezza a colui che balla,. Secondo i mistici sufi dervisci danzanti, le cui
circonvoluzioni seguono il moto delle rivoluzioni stellari , la danza è la
celebrazione della gioia della vita, dell'unione dell'uomo con l'universo.
Da ragazzza la danza mi avvicinò a una donna eccezionale, di uno spirito luminoso e di grande allegria e carisma. Elizabeth Anneliese Simon insegnava danza al nostro gruppo teatrale dilettante. Mi diede tutto l'amore e l'affetto di cui mi aveva privata la scomparsa di mia nonna. La sua famiglia tedesca ebrea fuggì il Nazismo da Berlino a Parigi, dove ella studiò la pittura alla Grande Chaumière. Dopo essere stata in un campo durante la guerra aveva dovuto abbandonare il suo sogno di diventare ballerina. Sposò poi un ingegnere aereonautico francese ed ebbe due figli. La sua influenza sulla mia vita è stata determinante: con la sua esperienza e le sue conoscenze ella incoraggiò i miei talenti artistici. Io ammiravo molto la sua bellezza, il suo fascino, la sua cultura ed eleganza, e in sua compania da ragazza divenni una giovane donna. Insieme cantammo e ballammo, visitammo mostre le mostre, boutiques e librerie a Blois, Bourges, Orléans o Parigi, andammo ai concerti e a teatro
Da piccola solevo scrivere scenette di cui ero l'eroina, e di cui disegnavo anche il paloscenico e i costumi, impartendo istruzioni ai miei fratelli recalcitranti. Per me, come per gli antichi greci, il teatro è sempre stato una grande forma artistica iniziatica. La voce umana contiene una forza creativa magica nella parola pronunciata. Da ragazza scoprii questo potere orfico quando dovetti affrontare due volte un cane, un pastore tedesco, che tenni a distanza con il suono della mia voce e delle mie parole. Così addomesticai anche un ucello passeriforme gros bec dei boschi vicini, che chiamai Maia. A Londra studiai tutta la potenzialità della voce con Michael McCallion, un esperto professore a RADA, la Royal Academy of Dramatic Art. Egli insegnava l'arte vocale con l'uso della tecnica Alexander ad attori e cantanti, ed io usai i suoi insegnamenti nella mia professione di conferenziera insieme allo yoga.
Da piccola cantavo con le suore nel coro della chiesa di Saint-Georges a Salbris. Al Collegio di Sainte-Marie scoprii la luminosi tà del canto gregoriano, il canto di Bach, Haydn, Mozart e Beethoven. Il mio primo incontro con il Messiah di Haendel fu estatico, e mi innamorai della musica barocca; poi scoprii Purcell, Telemann, Vivaldi, Corelli e la musica francese Lulli , Charpentier e Marin Marais. A Londra seguii la stagione delle opere di Haendel a Covent Garden, e ho sentito per la prima volta L'Orfeo di Monteverdi a Saint Martin-in-the-Fields. Amo tutti i tipi di musica, e da piccola cantavo con la nonna antichi canti popolari francesi. Ma ho una naturale propensione per la musica antica e barocca. Da adolescente scoprii poi il blues americano, i spirituals neri e il jazz manouche: a Parigi andavo ballare con gli amici al Caveau de la Huchette, o al Blue Note, vicino agli Champs Élysées. Da studente cantai con amici tedeschi nel coro Honegger a Blois, dove iniziai a prendere lezioni di danza classica, che poi continuai a Londra con una ballerina dei Ballets Rambert, Thelma Bousfield.
Il mio amore per la musica e la danza e
l'espressione della mia spiritualità e del
mio senso dello sacro. Da piccola ballare
piedi nudi sull'erba coperta di rugiada
mattutina provocava in me la stessa estasi
della prima messa. In collegio fui rapita da
un concerto d'organo di Marie-Claire
Alain, nella mia chiesa favorita a Blois,
Saint Vincent de Paul, l'antica capella del
Colleggio gesuita, costruito nel 1634-71 da
Gaston d'Orléans e da sua figlia, Anne-
Marie de Montpensier. La facciata
assomiglia a quelle delle chiese barocche
romane di San Ignazio e del Gesù, la chiesa
madre a Roma della Compagnia di Jesù. A
Roma andavo spesso meditare nella camera
morturia di San Ignazio 1543, adesso una
capella, nel palazzo accanto della chiesa
del Gesù.
8. SPIRITUALITA, ESOTERISMO & VITE ANTERIORI
Mia nonna mi ha inculcato il senso della pietà sin da quand'ero molto piccola. Ricordo che andavo alla messa domenicale prima dei sette anni. Vedo ancora il mio vestito di mussolina bianca con i nidi d'ape colorati sul corpino, mi piego per verificare che i miei calzini bianchi siano ben tirati sotto le scarpe di vernice nera con la punta arrotondata con il cinturino. La nonna era alta nello suo vestito nero da vedova, non ho mai conosciuto il nonno. Ella mi dà la mano, è una figura di grande calma e dignità sotto il capello di paglia di vernice nero. Insieme camminiamo verso la chiesa della Chaussée Saint-Victor tra i campi di grano e le vigne. Nella chiesa sono rapita dalle luci tremolanti delle candele e dal profumo inebriante dell'incenso e dei gigli, ascolto in estasi la nonna cantare in latino, e penso che un giorno anche io canterò in questa lingua chi mi parla al cuore e all'anima.
La pala d'altare di
marmo rosso e scagliola
su pietra, di stile
gesuita, 1684, nel coro
trecentesco della chiesa
di Saint-Georges a
Salbris. La Pietà in
pietra bianca, inizio
seicento, tra le statue di
San Giorgio e San.
Giuseppe è stata ripresa
nell'abbaziale di
Saint-Sulpice a
Bourges. Saint-Georges
è la chiesa della mia
Prima Comunione e
Cresima.Ho spesso
pensato a questo altare
nelle mie meditazioni
sulla rappresentazione
commovente dell'amore
materno nella sua natura essenziale. Durante la mia prima visita a Roma con mio
marito, scoprii con emozione l'originale di Michelangelo, del 1498, in marmo di
Carrara bianco, che gli fu ordinato per la tomba del Cardinale Jean de Bilhères, il
delegato francese a Roma.
Ho sentito già da molto giovane questa tensione interiore dell'artista verso la santità, secondo le parole di Franz Liszt. Vissi una prima crisi mistica quando mia madre rifiutò di farmi andare all'università, come aveva consigliato la mia professoressa di filosofia. Aspettai quindi di raggiungere la maggiore età insegnando alla scuola elementare delle Suore di Saint Vincent de Paul, e poi presi la mia vita nelle mie proprie mani. Non riuscivo a capire il rifiuto e la malvagia sadica di mia madre, da cui mi aveva sempre protetto la nonna. Sfidai Dio - Se esistete, provetelo ! - e abbandonai i Sacramenti. Per un certo tempo tempo continuai lo studio delle religioni iniziato con Mlle Mercier durante le lezioni di filosofia. A Parigi incontrai poi la vedova del Generale Bouvard, una persona d'una grande spiritualità. Ella fu molto gentile con me e mi introdusse all'esoterismo con il volume dei Grandi Iniziati di Édouard Schuré, amico di Rudolf Steiner. Divenni quindi membro della Società Theosofica dove un yogi indo-francese mi iniziò allo yoga e alla disciplina della meditazione, già incontrata nella pratica del retiro silenzioso, che mio marito ed io continuammo dopo il matrimonio. Vissi dei momenti di grande sofferenza e tormento, poi una mattina a Mayfield, come Saulo a Damasco, ricevetti una rivelazione da una voce interiore : Tu sei la mia carissima figlia !.
l'Estasi di Santa Teresa d'Avila, Bernini,
Capella Cornaro, Santa Maria della Vittoria a
Roma, 1647-52. Dio è per me Amore. Tanti
mistici in tutte religioni hanno avuto questa
illuminazione: Rumi, Ibn el Arabi, Hafez, San
Giovanni della Croce, San Francesco di Assisi,
Santa Teresa di Avila. Dopo il mio trasferimento
da Londra, vissi per mesi a Roma in unintensa
crisi mistica. Questa esperienza rinforzò la
direzione e lo scopo della mia vita. Avevo
studiato gli Esercizi spirituali di SantIgnazio
di Loyola, e tutta la sofferenza del mondo pareva
sommergermi. La mia anima era piena d'un
sentimento di intensa solitudine, mi sembrava
essere stata abbandonata da tutti i miei amati,
di essere tutta sola su questa terra, senza il loro
amore e affetto. Dopo la scomparsa di mio
marito, avevo perso tanti carissimi amici, mi
sembrava che Dio avesse creato un vuoto intorno
a me. Ero senza protezione o difesa contro la
malevolenza della famiglia di mio marito, della
sua prima moglie, dei colleghi gelosi e
individiosi del mio sucesso.
Provai di capire il senso della sofferenza umana. Ho molto studiato il Libro di Giobbe : perché la persona virtuosa è così perseguita ? Trovai conforto e una risposta in un saggio di Carl Jung del 1954 : Risposta a Giobbe. Il Libro di Giobbe serve da paradigma d'una certa esperienza di Dio, con un senso molto particolare per l'uomo contemporeano Meglio accettare i l suo impatto e sottomettersi alla sua violenza questa violenza deve toccare l'uomo nel più profondo così che lui possa cedere in tutto alla sua azione. L'uomo deve soffrirne, altrimenti non sentirebbe il suo pieno effetto. Eppure egli deve anche essere consapevole della natura di questo violento attacco così da trasformare l'esperienza nella conoscenza della gratuità della violenza, e del suo effetto sugli altri Cercavo la Conoscenza, ma non potevo trovarla senza la sofferenza. Eppure mi sembrava che l'Amore, solo l'Amore, fosse la soluzione a tutta la violenza, e aspettai a lungo con fede e speranza che le forze contrarie interiori e esteriori si spegnessero da sole, finchè l'ordine giusto delle cose fosse ristabilito. Jung scrisse nel suo saggio L'Essere Occultato, 1957 : Quando l'amore si ferma, viene il potere, poi seguono la violenza e il terrore. Il nostro mondo sta morendo per mancaza d'amore.
Nonostante tutte le difficoltà incontrate sul mio cammino di vita, non ho mai voluto rinunciare alla mia missione, e neanche abbandonare la mia strada. La scoperta nella chiesa di Notre Dame a Parigi di un quadro enigmatico di Guido Reni ha rinforzato le mie credenze. Il Trionfo di Giobbe è un raro soggetto in pittura. Rappresenta il momento in cui la virtù di Giobbe viene finalmente riconosciuta e ricompensata. Tutta la sofferenza e le offese del passato sono cancellate, e la sua vera posizione gli viene ristituita con tutti gli onori.
Il Triofo di Giobbe è il simbolo della
perseveranza e della fede. Dopo una
scommessa tra Dio e Satana, Giobbe
resiste, non abbandona la sua
inclinazione, non rinuncia la sua
fede in Dio. È un illustrazione della
Vulgata di Giobbe : Post tenebras
spero lucem, Dopo l'oscurità aspetto
la luce. Guido Reni, 1636.
Provenienza : Chiesa dei Mendicanti,
Bologna, Italia, trasportato a Parigi
nel 1796. Notre Dame de Paris.
Prima del mio matrimonio comminciai spontaneamente a ricordare le mie vite anteriori, una facoltà chi mi è stata d'un grande aiuto nei momenti di avversità. Le mie due prime vite sono state maschili, una di un medico e l'altra di un generale. Paradossalmente, la loro esperienza mi è stata di grande aiuto nel matrimonio. Altre incarnazioni risorgono dinnanzi alle disavventure che incontro sul cammino sinuoso del labirinto della mia vita presente. E ogni volta una nuova consapevolezza e una nuova conoscenza mi permettono di affrontare le difficoltà di una particolare situazione. Questo tipo di cammino iniziatico fu riconosciuto dai Primi Cristiani dai tempi del Concilio di Constantinopoli nel 553. Lo usarono gli antichi Egizi, Greci e Romani nelle tradizioni dell'Orfismo e della filosofia Pitagorica, così come anche anche gli Induisti e i Buddisti, e gli Ebrei cabalistici. Platone, Carl Jung, Goethe, Nietzsche, Arthur Schopenhauer, Rudolf Steiner e René Guénon, tra gli altri, hanno sostenuto la credenza della reincarnazione dell'anima. È una convinzione nata da unesperienza interiore, certamente data a poche persone, ma è la rivelazione di una realtà e di una potenzialità aperte a tutti.
9. IMPEGNO POLITICO
Il mio primo gesto politico fu di manifestare a Hyde Park a Londra, il 15 febbraio 2003 contro la guerra in Iraq. In quel momento mi unii a più di 10 milioni di persone in tutto il mondo, le quali protestarono in più di 800 città per sostenere la decisione per la pace della Francia, dopo l'intervento storico di Dominique de Villepins all'ONU. Fu la più grande manifestazione del genere di tutti i tempi. A Londra sul palcoscenico insieme a Bianca Jaegger, George Galloway, e Tariq Ali, l'ex Presidente algerino Ben Bella concluse il suo intervento con un fragoroso : Vive Chirac, Vive la France ! Dopo scrissi al Presidente Chirac una lettera di congratulazioni esprimendo la mia fierezza di essere francese.
Supporto a Dominique de
Villepin, il 19 giugno
2011, Maison de
l'Amérique Latine a
Parigi, in occasione del
primo anniversario del
suo movimento politico
République Solidaire,
con Jean-Jacques de la
Rochette, e Thierry
Rispal de Villon. Di
ritorno a Parigi, divenni
membro delI Club
Villepin, poi di
République Solidaire, e
partecipai alla campagna
presidenziale di
Dominique de Villepin nel 2012.
Ero ignorante della politica francese, fino ad allora avevo votato solo in Enghilterra. Al mio ritorno nel 2007 fui costernata nel vedere Nicolas Sarkozy eletto Presidente. Lo considero un povero clone di Tony Blair, un uomo senza scrupoli, senza convizioni o visione, una persona narcisistica, venale e corrotta come il suo modello. In una poesia espressi la mia indignazione al suo infame intervento a Grenoble contro gli zingari il 30 luglio 2010. Il poema si trova sul mio blog Mediapart : https://blogs.mediapart.fr/monique-riccardi-cubitt, Lamentation sur la mort de Luigi. Hommage au grand Django Reinhardt, insieme a una raccolta di poemi satirici contro la corruzione del governo Sarkozy con la sua pericolosa incoerenza e dilettantismo, Portrait d'un petit despote et de son règne calamiteux. Ritratto d'un piccolo despota e del suo regno calamitoso.
Il 30 settembre 2010, al Café de Flore di Parigi, presiedei a un dibattito sul tema Poesia e Politica. Cera anche una mia carissima amica, una signora forte e solare, unanglofila appassionata, Françoise de Lassus Saint Geniès. Mi presentò a Stéphane Hessel, il diplomatico, ex membro della resistenza, ambasciatore e ministro, ma anche autore e attivista politico per la Palestina e gli Zingari. Seguii tutte le sue riunioni e un dibattito durante la Primavera Araba. Si veda il saggio su Mediapart: Le pouvoir de l'esprit. Merci Mr. Hessel, The power of the human spirit . Thank you M. Hessel. Il 1 gennaio 2011, egli mi dedicò il suo famoso manifesto Indignez vous (Indignatevi) : poetessa commovente, e preziosa sostenitrice di cause essenziali trova qui l'espressione della mia solidarietà.
Stéphane Hessel, il 30 novembre
2012, Maison de l'Amérique
Latine, al dibattito: Il secolo in
dialogo, presieduto dal produttore
e sceneggiatore Jean-Claude
Carrière.
In occasione della mia
azione mitante per gli Zingari
iniziai il progetto di inserimento del
Jazz Manouche nel Patrimonio
Intangibile dell'Umanità all'
UNESCO e di creare un centro
culturale per i Romani, Roma
Cultura.
La mia indignazione all'ingiustizia vista e vissuta in Francia mi ha portato allo studio della faccia oscura della psiche francese. Da secoli si è sviluppata una pesante ombra collettiva, oscurando lo spirito nazionale. Purtroppo il male è universale, ma solo in Francia esso è stato codificato nell'azione strutturata del sadismo, e il suo autore elevato allo stato di filosofo dell'Illuminismo. La mia esperienza del male risorge alla mia infanzia. Nella mia famiglia vi sono due rami confronto, uno luminoso e angelico dal lato paterno, di cui sono l'erede. L'altro si trova dal lato materno ed è oscuro e demonico, esperto della violazione insolente dell'anima, denunciata da Maria Montessori, che si esprime nella voglia di dominare con la violenza e la trasgressione. Questa lotta escatologica è la somma di tutto il mio impegno di vita. E ho trovato molto difficile studiare l'aspetto oscuro di Mario Praz nel suo importante volume su questo argomento, La carne, la morte e il diavolo, del 1930. Egli aveva scelto di camminare lungo il lato oscuro della vita per proteggeresi della malevolenza umana e avere il potere. Nonostante la mia avversione, lo studio della sua vita e opera mi è stato di grande beneficio, perché mi ha dato la distanza e il distacco necessari per analizzare la psicosi del mio paese natale. In Francia tutti conflitti vengono risolti tramite l'uso del potere e della violenza, e in ciò risede una delle ragioni del declino della Francia e della sua cultura.
Dal 2015 sono membro dei British Conservatives in Paris
[Conservatori Britannici a Parigi], e ho afisso alcuni saggi su loro sito:
una lettera aperta a David Cameron Jaccuse, sulla politica occidentale
nel MedioOriente durante l' intervento armato in Siria, e un saggio
sulla Gran Bretagna e l'Europa in ocasione del referendum sul Brexit.
http://www.conservatives-paris.org/our-blog
La vita è per me un cammino in cui vincoli si legano e si sciolgono nel corso d'incontri che sono tanti quanto i nessi di una catena senza fine, a di là del tempo e dello spazio, in costante evoluzione. Non ha un disegno lineare ma la forma della spirale ascendente di quando il tempo ritorna su se stesso in unellisse astrale. Questo è l'Ouroboros antico, il serpente che si morde coda. È una danza cosmica nella quale procediamo da compagno a compagno secondo le regole dell'attrazione e della repulsione, coscientemente o in modo incosciente, alla ricerca platonica dell'alter ego, dell'Amato di Rumi, e dell' Assoluto.
E la fine della nostra avventura, Sarà di tornare alla nostra
origine, E di
conoscerela per la prima volta .
T. S. Eliot
Ho imbrigliato ed esorcizzato la mia Ombra.
Via, cantando e danzando sul
cammino della Vita.
Versailles, agosto 2015. Foto Emmanuelle Soffe
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